Rashi di Troyes

 
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Rabbi Shelomoh ben Yishaq


Questo è il nome completo di Rashi, nato a Troyes verso l'A.D. 1040. Rashi può essere considerato uno dei più importanti commentatori della Torah, famoso è ad esempio il Commento all'Esodo che riporta molti importanti midrash necessari spesso per fare chiarezza su alcuni passi biblici, per i quali Rashì approfondisce concetti e radici linguistiche.


Il termine Midrash si riferisce comunemente al Midrash 'aggadà, cioè all'interpretazione che amplia e approfondisce l'ispirazione scritturale. Così commenta Sergio J. Sierra, per l'introduzione del Commento all'Esodo, tradotta in italiano.

Rashì inoltre riporta informazioni che analizzano dettagliatamente il contesto letterario e storico, andando ad analizzare la radice dei termini utilizzati e fornendo specifiche informazioni sui luoghi, personaggi e ruoli all'interno del contesto biblico. Tuttavia Rashì non disponeva (direi ovviamente) di informazioni archeologiche necessarie per contestualizzare il racconto biblico, egli non fa nomi specifici relativi al contesto statale egizio, ma fornisce una certa chiarezza su aspetti che la tradizione, generalmente, tralascia.

Così come avviene con Pua e Sifra, le "addette" al parto che il Faraone richiama per assistere le donne ebree, andando così quasi a "smascherare" il vero nome del personaggio che si cela dietro di loro.

Una vita dedicata allo studio

Possiamo considerare la vita di Rashì, una vita interamente dedicata allo studio e alla comunità ebraica dove egli viveva.

Rashi era figlio unico, nato a Troyes, nella provincia di Champagne (Francia settentrionale). Il fratello di sua moglie era Simone il Maggiore, rabbino di Magonza. Simone era discepolo di Rabbeinu Gershom Meor HaGolah,che morì quello stesso anno. Da parte del padre, Rashi si dice fosse un discendente di 33ª generazione di Yochanan HaSandlar, che a sua volta era discendente di 4ª generazione di Gamaliele, che presumibilmente discendeva dalla Casa di Davide. Nei suoi corposi scritti, Rashi stesso non fece mai tali affermazioni genealogiche. Anche la fonte rabbinica principale sulla sua discendenza, Responsum No. 29 di Solomon Luria, non fa tali rivendicazioni ataviche.

La sua fama in seguito ne fece oggetto di numerose leggende. Una tradizione sostiene che i suoi genitori fossero senza figli per molti anni. Il padre di Rashi, Yitzhak, un modesto enologo, una volta trovò un gioiello prezioso e fu avvicinato da alcuni gentili che volevano comprarlo per adornare il loro idolo. Yitzhak accettò di viaggiare con loro alla loro terra, ma in viaggio gettò la gemma in mare. Successivamente fu visitato dalla Voce di Dio o dal profeta Elia, che gli disse che sarebbe stato ricompensato con la nascita di un figlio nobile "che avrebbe illuminato il mondo con la sua conoscenza della Torah."

La leggenda afferma anche che la coppia si trasferì a Worms (Germania), mentre la madre di Rashi era incinta. Camminando lungo una delle stradine del quartiere ebraico, fu messa in pericolo da due carrozze in arrivo. Si voltò e si strinse contro un muro, che si aprì a riceverla. Questa nicchia miracolosa è ancora visibile nella parete della Sinagoga di Worms.

Secondo la tradizione, Rashi fu inizialmente portato da suo padre ad imparare la Torah nel giorno di Shavuot, all'età di cinque anni. Il padre fu il suo principale insegnante di Torah fino alla morte, quando Rashi era ancora un giovinetto. Si sposò all'età di 17 anni e subito dopo andò a studiare presso la yeshivah di Rabbi Yaakov Ben Yakar a Worms, ritornando da sua moglie tre volte all'anno, per Yom Kippur, Pesach e Shavuot. Quando Rabbi Yaakov morì nel 1064, Rashi continuò a studiare a Worms per un altro anno, nella yeshivah di un suo parente, Rabbi Isaac ben Eliezer Halevi, che era anche il Rabbino Capo di Worms. Poi si trasferì a Magonza, dove studiò con un altro dei suoi parenti, Rabbi Isaac ben Judah, il capo rabbinico di Magonza e uno dei saggi più noti del Ducato di Lorena, a cavallo tra Francia e la Germania.

Insegnanti di Rashi erano studenti di Gershom ben Judah e di Rabbi Eliezer Hagadol, importanti talmudisti della generazione precedente. Dai suoi maestri, Rashi assorbì le tradizioni orali pertinenti al Talmud come erano stati tramandate da secoli, come anche la comprensione della logica unica del Talmud e la forma di argomentazione. Rashi prese appunti concisi di ciò che imparava nella yeshivah, incorporando tale materiale nei suoi commentari.

Ritornò a Troyes all'età di 25 anni, e dopo la morte della madre gli venne chiesto di unirsi al Beth Din (tribunale rabbinico) della città. Iniziò inoltre a rispondere a quesiti halakhici. Alla morte del capo del Beth Din Rabbi Zerach ben Abraham, Rashi assunse la direzione del tribunale e rispose a centinaia di questioni halakhiche. Verso il 1070 fondò una yeshivah che attrasse molti discepoli. Si pensa che il Rashi si guadagnasse da vivere come viticoltore, poiché dimostra una profonda conoscenza dei relativi utensili e procedimenti, ma non ne esiste prova.

La maggioranza degli studiosi e una tradizione orale ebraica asserisce comunque che egli fosse un viticoltore. La sola ragione che questa tradizione centenaria che fosse un vignaiolo non sia vera, viene fornita dalla ricerca di Rabbi Haym Solevetchik, che afferma che tutta la terra di Troyes non è la migliore per la coltivazione delle viti. Alcuni riferimenti ad un certo sigillo del suo vigneto si dice non provi che vendesse vino, ma soltanto che fermentava l'uva per suo uso personale.

Sebbene ci siano molte leggende sui suoi viaggi, pare che Rashi non sia mai andato oltre i limiti che vanno dalla Senna al Reno. Nel 1096, la Crociata dei poveri marciò attraverso tutta la Lorena, uccidendo circa 12000 ebrei e spazzando via intere comunità. Tra coloro che furono uccisi a Worms, figurano i tre figli di Rabbi Isaac ben Eliezer Halevi, l'insegnante di Rashi. Rashi scrisse veri Selichot (poemi penitenziali) che compiangono il massacro e la distruzione delle grandi yeshivah della regione. Sette Selichot del Rashi esistono ancora, tra cui "Adonai Elohei Hatz'vaot", che viene recitato alla vigilia di Rosh Hashanah, e Az Terem Nimtehu, che è recitato durante il Digiuno di Gedalia.

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