Amenhotep III e 24 anni di vuoto

 

Archeologia e storia

Dice Franco Cimmino in un passaggio del suo libro "Dizionario delle Dinastie Faraoniche", a proposito di Amnehotep III

[...] Pag. 258
"I documenti datati al regno di Amenhotep III non sono numerosi e in genere ci informano solo su eventi marginali; è curioso, e spiegabile solo con il gioco del caso nel rinvenimento dei reperti di scavo, che le fonti ufficiali cessino bruscamente nell'11° anno di regno, per riapparire solo nel 35° anno."


Si ha quindi un vuoto di 24 anni che risulta alquanto poco spiegabile. Sebbene Amenhotep III sia stato un grande costruttore, basti pensare al suo tempio sulla sponda ovest, ovvero quello dei famosi colossi di Memnone, per questi "famosi" 24 anni non si hanno tracce alcune. Come mai?

 

Egitto 2017 - Ritrovamento di una statua di Sekhmet nel tempio funerario di Amenhotep III (Luxor).

L'archeologia parla chiaro: Amenhotep III per qualche motivo a noi sconosciuto, improvvisamente scompare dalla scena documentaria della XVIII Dinastia, sebbene ne sia uno dei grandi protagonisti. 
Il suo regno non fu certo dei più facili, probabilmente già ai tempi di suo padre, Tothmosis IV, si stava cercando di veicolare il potere dalle mani del clero di Amon, per ri-accentrarlo nella figura del faraone, questo deve aver generato il malcontento dei sacerdoti di Amon che faranno battaglia al faraone perfino nella collocazione della sua tomba che, infatti, non si trova nella valle dei Re, ma nella valle Ovest, isolata rispetto a quella degli altri faraoni. E' anche vero che la scelta della posizione della tomba potrebbe essere stata voluta dallo stesso Amenhotep, proprio per dare un segno tangibile del distaccamento della casa reale dagli stessi sacerdoti di Amon. 

A Malqata, nelle vicinanze del tempio di Medinet Abu, è conosciuto il palazzo chiamato "La casa del disco solare" che viene tradotta come Per-Aton. Il fatto che Amenhotep III preceda in questo senso il figlio, il futuro Akhenaton, è segno evidente che già lui stesso voleva marcare questa dissociazione dai sacerdoti del culto di Amon. Ma allora, visto l'interesse di Amenhotep a combattere il clero tebano, come mai scompare per 24 anni?

Luxor - Resti del palazzo di Malqata - Amenhotep III (2017 - Photo di A. Biagini)


La storia non riportata: 

Il racconto di Giuseppe Flavio

E rieccolo ancora una volta, quella suocera di Giuseppe Flavio che suo malgrado, riporta un fatto curioso che potrebbe giustificare questi anni di vuoto... a Luxor. C'è infatti una motivazione che viene citata dal "nostro amico", che riporta quanto segue a proposito del faraone chiamato Amenofis e che aveva in Amenofis figlio di Paapi un suo grande consigliere:

Contro Apione - Libro 1 - ver. 243
"Pieni di gioia (ebrei), prontamente, essi partirono tutti insieme in duecentomila circa, e poco tempo dopo giunsero ad Avaris. Amenofis, il re d'Egitto, come apprese la loro invasione, rimase molto turbato ricordando la predizione di Amenofis, figlio di Paapi. [244] Per prima cosa riunì il popolo egiziano. si consultò con i suoi capi, mandò a prendere gli animali sacri più venerati nei templi e ordinò ai sacerdoti di ogni distretto di nascondere nel modo più sicuro le immagini degli dei. [245] Condusse da un amico il figlio Sethos - chiamato anche Ramsses dal nome di suo padre Rampses - che aveva 5 anni. Egli stesso, poi, passò il Nilo con gli altri Egiziani, circa trecentomila uomini estremamente combattivi; pur avendo incontrato i nemici non ingaggiò battaglia, [246] ma, ritenendo che non si dovessero combattere gli dei, ritornò indietro e giunse e Menfi; prese Api e gli altri animali sacri che aveva fatto venire e subito, con tutto l'esercito e il popolo egiziano si diresse verso l'Etiopia; il re etiope gli era infatti sottomesso per gratitudine. [247] Costui lo accolse e mantenne tutta quella moltitudine con i prodotti del paese adatti al nutrimento degli uomini, assegnò loro città e villaggi sufficienti per i tredici anni di esilio dal regno stabiliti dal fato e, in più collocò ai confini dell'Egitto un esercito etiope a difesa del seguito del re Amenofis. [248] Questa la situazione in Etiopia."

Sappiamo quindi, tramite Giuseppe Flavio, che questo faraone stette in esilio, non per 24 anni ma per 13. Resta comunque un fatto curioso che nella casualità, l'archeologia non possa documentare Amenhotep III per 24 anni, mentre il protagonista del racconto di Giuseppe Flavio era in esilio forzato per 13 anni. Come sappiamo, date e numeri in generale spesso sono travisati, confusi, cambiati volutamente. Mi soffermerei comunque su un passaggio a mio avviso interessante:

il re etiope gli era infatti sottomesso per gratitudine

Il gesto di gratitudine del re etiope potrebbe riferirsi al rapporto di stretta collaborazione che c'era tra Egitto e Nubia, dovuto alle sapienti doti diplomatiche del "Figlio del Re di Kush".

Privacy Policy