Lo scriba reale

 

Ad infittire il "mistero" entra in scena un personaggio tanto importante quanto nell'ombra del racconto stesso, anzi se vogliamo dirla tutta, del tutto omesso nel testo biblico.

Stando sempre al nostro "compagno di viaggio", ovvero Giuseppe Flavio, questo è quello che lui stesso riporta nel "Contro Apione" a proposito di quest'uomo:

Libro 1 - ver 232
"Dopo aver convenuto che da tanti anni i nostri padri erano partiti dall'Egitto, introduce* il fittizio re Amenofis, e dice che questi desiderò contemplare gli dei come Or, uno dei re che lo avevano preceduto. Espose allora il suo desiderio al suo omonimo Amenofis, figlio di Paapi, che appariva partecipare alla natura divina per la sua sapienza e la sua conoscenza del futuro."
Ver 236
"Quell'Amenofis, allora, saggio e indovino, temette che l'ira degli dei si rivolgesse contro di lui e contro il re, se si fosse vista la violenza fatta a quegli uomini..."
Ver 243
"[...] Amenofis, il re dell'Egitto, come apprese la loro invasione, rimase turbato ricordando la predizione di Amenofis, figlio di Paapi."


Già da queste righe si può intuire che questa figura era particolarmente cara al faraone, anzi direi che il faraone si fidava ciecamente del suo visir. Qui Giuseppe Flavio fa il nome del Faraone, riprendendo il testo di Manetore, e ci introduce per l'appunto il nome del suo visir, un omonimo, ma soprannominato "figlio di Paapi".


Luxor: Febbraio 2020
Ecco che a Febbraio di quest'anno siamo stati in terra d'Egitto, e ci imbattiamo (ma già lo sapevamo) nel museo di Luxor, ed in particolare in questa statua

Amenhotep figlio di Hapu Statua conservata al museo di Luxor

Si tratta della statua dello scriba reale Amenhotep, figlio di Hapu, che era al servizio di Amenhotep III. L'assonanza del nome dello scriba reale al nome del visir di Amenhotep III è interessante, data dal fatto che questo scriba era detto "figlio di Hapu". Il nome figlio di Paapi, nasconde la radice "Pa" che è da tradurre come "di", in questo caso la traduzione è "figlio di Api", ma l'assonanza è troppo forte per non indurci a pensare che Giuseppe Flavio avrebbe potuto chiamarlo "figlio di Paapu", tanto che probabilmente la tradizione ebraica ha storpiato la parola Hapu con Api. La straordinaria coincidenza tra il racconto di Giuseppe Flavio e la storia egizia, durante la XVIII Dinastia, è evidente. C'è da chiedersi quali siano a questo punto le fonti di Manetone (a cui Giuseppe Flavio fa riferimento) e quanto il racconto di Manetone / Giuseppe Flavio, sia stato fonte di ispirazione al racconto biblico.
Questo scriba era così importante, che tempo dopo la sua morte, si celebra il suo ricordo

*Manetone

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